L’idea green: pareti di fiori per il distanziamento sociale

Distanziamento sociale. Una formula sentita talmente tanto spesso negli ultimi tempi, che quasi è diventato un mantra, oltre che una linea di comportamento obbligatoria in una situazione di pandemia mondiale. Un concetto che sembra finalmente essere stato interiorizzato e siccome si prospetta davanti a noi un’estate fatta di piccoli accorgimenti, dati per scontati fino a poco tempo fa, non mancano i riadattamenti attenti anche ad altri aspetti. In molti hanno già sollevato il problema di una possibile ricaduta nel vortice del consumismo della plastica a causa di tutto il materiale usa e getta a cui faranno riferimento molti locali, ma intanto altri hanno comunque pensato a soluzioni bio. Oltre a chi si è già munito di materiale biodegradabile e ecosostenibile, c’è anche chi ha pensato di separare i tavoli nelle varie strutture ricettive in maniera originale e nel più totale rispetto dell’ambiente. Infatti a Pistoia arriva l’idea green, ovvero dei divisori fatti di piante e fiori grazie all’intuizione dell’azienda vivaista Giorgio Tesi Group. 

Al posto del plexiglas quindi, i tavoli saranno distanziati attraverso grandi pareti di fiori, piante rampicanti, cipressi, vite, lauro, oleandro, gelsomino, cespugli di more e molto altro ancora, tutte specie in grado di resistere alle alte temperature estive e fiorendo tutta l’estate. L’idea si é diffusa in fretta come anche le richieste, anche perché non solo ne hanno fatto richiesta bar e ristoranti ma anche alcuni stabilimenti balneari. Inoltre ne sono rimaste affascinate anche alcune realtà francesi e tedesche, che si sono informate per un possibile ordine. La Giorgio Tesi Group ha poi motivato questo suo progetto nato dalla volontà di studiare soluzioni ad hoc non solo negli ambienti interni ma anche in quelli esterni, rivolte proprio alla particolare situazione in cui ci troviamo. Molteplici gli obiettivi in gioco: prima di tutto portare avanti il loro progetto green per la salvaguardia dell’ambiente “the future is green” e della salute delle persone; secondo punto, ma non meno importante, per rendere le città ancora più verdi, unendo in tal modo dunque l’utile al dilettevole.

Giulia Baldini

Articoli simili

Equinix e Neoen credono nella decarbonizzazione

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità

Il 2024 ufficialmente l’anno più caldo di sempre