Cosa potremo produrre con le lumache in futuro?

Pizza, caviale, hamburger, prodotti cosmetici, preparati ortodontici. Il tutto a base di lumache. Queste sono le notizie che arrivano ad Cherasco, dove si è tenuto, in questo ottobre 2021, l’unico festival internazionale dedicato a questi gasteropodi.

Il festival si  chiama Helix 2021 ed è una due giorni con discussioni, cucina tradizionale e gourmet, allevamenti, informazione e formazione tutto dedicato alle lumache, sia per addetti ai lavori che per pubblico di “appassionati”, ma anche di imprenditori nazionali e internazionali. Perché le lumache sono il futuro.

“Il Metodo Cherasco”, un metodo di allevamento rigidamente regolamentato di lumache, è da anni il must per questo tipo di allevamento, come ha spiegato il Presidente dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco, Simone Sampò, ad AGI:

“Il disciplinare garantisce un alto standard qualitativo. Le lumache vivono nella migliore condizione naturale possibile. […] è green, etica e vivibile e coinvolge diversi comparti, creando valore in termini di lavoro, reddito e benessere sociale ed ambientale sia nel settore gastronomico sia in altri settori produttivi. La carne di chiocciola è ricchissima di proteine con appena l’1,2% di grassi, meno della sogliola, e l’allevamento richiede un dispendio minimo di acqua ed energia”.

Senza contare che da questo tipo di allevamento, oltre all’aspetto gastronomico, ci sono diverse industrie che ne dipendono: benessere, bellezza, farmaceutica, fino ad applicazione in tecnologie avanzate come sensori e blockchain.

Una nuova economia in crescita sempre costante e con nuovo spazio per allevatori e agricoltori che vogliano diventare imprenditori in questo campo, anche per una semplice questione numerica. Come ha dichiarato sempre Sampò, infatti:

“Nell’economia elicoidale c’è spazio per nuovi agricoltori che abbiano la voglia e il desiderio di diventare imprenditori. Il potenziale di crescita è altissimo considerando che, a fronte di una richiesta in Italia di 4.500 tonnellate annue, i 1150 ettari di impianti attuali nel Belpaese provvedono solo al 20% della domanda interna”.

Domenico Attianese

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