La leggenda della Sibilla Appenninica

Esiste un luogo nelle Marche ricco di suggestioni magiche: è il Monte Sibilla, all’interno del Parco Naturale dei Monti Sibillini. Secondo la leggenda sulla cima di questa montagna viveva la Sibilla Appenninica, in un antro scavato nella roccia. Si tratta della grotta della Sibilla, oggi crollata, ma di cui è ancora visibile l’imbocco. 

La figura della Sibilla Appenninica abita l’immaginario popolare e ha dato vita, nei secoli, a storie e leggende che si sono tramandate tra gli abitanti dei paesi vicini a questo luogo. La Sibilla, figura in bilico tra bene e male, era una sacerdotessa in grado di predire il futuro ma anche di sedurre e ammaliare coloro che tentavano di entrare nella sua dimora. Secondo la leggenda più diffusa, la Sibilla era una maga che regnava su un vero e proprio regno sotterraneo popolato da esseri fatati. Le sue ancelle, ovvero fate dai piedi caprini, erano solite uscire dalla grotta per ballare il saltarello con i pastori, o per insegnare alle fanciulle del posto a filare e tessere la lana. 

La Sibilla compare anche in letteratura in ben due romanzi del ‘400: La Salade di Antoine de La Sale, un diario di viaggio che racconta le peregrinazioni dell’autore per l’Italia, e il romanzo cavalleresco Il Guerrin Meschino di Andrea da Barberino. In entrambi gli scritti viene descritta una complessa rete di cunicoli sotterranei che conducono all’antro della Sibilla, un vero e proprio regno sotterraneo incantato caratterizzato da influenze demoniache. 

In particolare, il protagonista del romanzo di Andrea da Barberino è Guerino detto “meschino” in quanto non conosce i propri genitori. Egli intraprende un viaggio alla ricerca della sua identità, fino ad arrivare alla grotta della Sibilla Appenninica, poiché pensava che essa avrebbe potuto rivelargli le sue origini. Guerino rimane ammaliato dalla fata e, in una vicenda che ricorda la permanenza di Ulisse nell’isola della ninfa Calipso, rimane nella grotta per un anno, senza mai ottenere le informazioni desiderate. La Sibilla tenta in ogni modo Guerino a peccare e a rinnegare Dio, egli però resiste riuscendo infine a scappare dalle sue grinfie per poi recarsi a Roma dal Papa a chiedere il perdono dei peccati. Dopo aver compiuto il cammino di Santiago di Compostela per espiare le proprie colpe, il protagonista riuscirà infine a scoprire la verità in Irlanda, presso il Pozzo di San Patrizio.

Viviana Pimpini

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