Il 2024 ufficialmente l’anno più caldo di sempre

Ora è ufficiale: il 2024 è passato alla storia come l’anno più caldo da quando sono iniziate le misurazioni. L’annuncio del Copernicus Climate Change Service, parte del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, conferma che il 2024 ha superato il record del 2023, rendendo quest’anno il più caldo mai registrato. Il bollettino mensile dell’agenzia europea sottolinea che novembre 2024 è stato il secondo mese più caldo a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 14,10°C, ben 0,73°C sopra la media di novembre del periodo 1991-2020. Questo dato rafforza la certezza che il 2024 sarà un anno da record, con una temperatura media globale che supererà di oltre 1,5°C il livello preindustriale, raggiungendo una media annuale di circa 1,60°C, superando il record del 2023 di 1,48°C.

L’ obiettivo Parigi ancora valido

Nonostante questi dati allarmanti, non dobbiamo considerare fallito l’obiettivo dell’Accordo di Parigi del 2015, che impegna quasi 200 nazioni a limitare il riscaldamento globale. Il superamento della soglia di 1,5°C deve verificarsi per molti anni consecutivi per essere considerato fallimento. Il risultato non è una sorpresa per gli esperti. Carlo Buontempo, scienziato italiano a capo del Copernicus Climate Change Service, aveva già previsto che il 2024 sarebbe stato l’anno più caldo di sempre durante un’intervista del 31 ottobre scorso. A novembre e dicembre non è avvenuto il “miracolo” necessario per evitare questo record. Anche Celeste Saulo, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, ha confermato che il 2024 si avvia a essere l’anno più caldo di sempre. In un’intervista a Green&Blue, Saulo ha ribadito l’urgenza di agire immediatamente per evitare che questo trend continui.

La drammatica urgenza di un’azione della politica

È fondamentale tradurre questi dati scientifici in azioni politiche concrete. L’annuncio che il 2024 è stato l’anno più caldo non deve diventare solo un dato statistico. Abbiamo bisogno di decisioni urgenti per frenare il riscaldamento globale e proteggere il nostro futuro. Non possiamo permetterci che la politica continui a ignorare numeri che dovrebbero spingerla ad agire immediatamente. Lucio Caracciolo di Limes sottolinea che “il cambiamento climatico è un tema troppo serio per lasciarlo solo ai climatologi”. È ora che la politica affronti con decisione queste sfide per il bene delle generazioni future.Riccardo Pallotta ©

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