Gigi Meroni, la Farfalla granata

Ci sono sportivi che passano alla storia per le vittorie ottenute, altri che ci riescono anche senza vincere nulla, ma per quello che rappresentano agli occhi dei tifosi. Uno di questi è sicuramente Gigi Meroni, ex giocatore del Torino degli anni ’60 di cui il 15 ottobre si ricorda l’anniversario della sua scomparsa. Ed è proprio la sua tragica fine, in quel maledetto giorno del 1967, che consegna uno dei giocatori più amati dal tifo granata alla leggenda assoluta. Infatti Luigi Meroni, classe 1943, nato calciaticamente nel Como e passato per due stagioni anche dal Genoa, viene acquistato nel 1964 dal grande presidente del Torino, Orfeo Pianelli, per 300 milioni di lire, cifra altissima per l’epoca. La “Farfalla granata” come fu ribattezzato per le sue movenze, divenne subito un mito per i tifosi per il suo estro in campo e il suo anticonformismo: capelli lunghi, barba incolta e calzettoni abbassati e, fuori dal campo, una relazione pubblica con una donna separata, lo rendono un’icona per i giovani nell’immediato pre-’68. Da icona a mito passa la sera del 15 ottobre 1967, quando viene investito da due auto in centro a Torino morendo poche ore dopo in ospedale. La seconda grave tragedia della storia granata, si veste anche di grottesco anni dopo: infatti la prima auto a colpire involontariamente Meroni era guidata da Attilio Romero, grande tifoso del Torino ma soprattutto colui che divenne presidente della stessa squadra granata nel 2000, con proprietario Cimminelli, e durò fino al 2005, anno del fallimento.

Daniele Capello

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