Gaeta Medievale, l’antica città

Le radici di questo borgo affondano nella mitologia, a partire dal nome. “Gaeta”, infatti, secondo la tradizione deriva da “Caieta”, il nome della nutrice di Enea. Questo luogo, che è stato luogo di villeggiatura prediletto da imperatori e patrizi dell’antica Roma, sarebbe il luogo in cui Enea avrebbe sepolto la sua nutrice. 

Le zone di questo borgo sono tre: L’antico Borgo, ossia l’area di Porto Salvo; il quartiere medievale di Sant’Erasmo e il Monte Orlando. Il nucleo, ossia l’antico Borgo, risale all’VIII secolo e si è poi allargata tra il IX e il XII secolo fino ad espandersi del tutto nel XVI secolo in una vera e propria cittadina medioevale. Una storia ricca che si può ritrovare ancora oggi nel Palazzo De  Vio che ospita il Museo diocesano o nella cattedrale i Sant’Erasmo e San Marciano, patroni della città. La storia religiosa è ricca in questo piccolo borgo, dove ci sono anche la chiesa di San Giovanni a Mare del X secolo, la chiesa di Santa Lucia del IX secolo, la chiesa della Trinità, del XI secolo, la chiesa di Santa Caterina, ristrutturate nel XIX secolo, la chiesa di san Domenico, del XV secolo, e la chiesa di San Francesco, la più recente, voluta da Ferdinando II per ricordare il soggiorno a Gaeta di Papa Pio IX nel 1848.

Ricco anche di storia romana, a Gaeta è presente un magnifico esempio di architettura sepolcrale romana con il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, uno dei principali generali di Giulio Cesare, morto a Gaeta nel 22 a.C. Senza contare che anche la storia d’Italia è stata scritta a Gaeta, luogo dell’ultimo scontro tra l’sercito borbonico e quello piemontese, dove la fortezza assediata ha ceduto il 13 febbraio 1861. 

Si tratta di un vero museo a cielo aperto, che racchiude la storia romana, la storia cristiana e la storia dell’Italia moderna.  

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