Dita della strega

Dolcetti perfetti per la notte di Halloween. Potete coinvolgere anche i vostri bambini perché sono facilissimi da preparare. Sono anche molto colorati e divertenti da vedere, perfetti come offerta per un “dolcetto scherzetto” o per essere consumati in famiglia.

Ingredienti per circa 20 dita

100 grammi di burro

280 grammi di farina 00

100 grammi di zucchero

1 uovo medio circa 55 grammi

1 pizzico di sale

1 baccello di vaniglia

Per completare

20 mandorle pelate

1 uovo

Confettura di lamponi q.b.

Iniziamo dalla pasta frolla. In una ciotola versate il burro freddo a pezzetti e la farina, poi aggiungete i semi raschiati della bacca di vaniglia incisa e con la punta delle dita lavorate velocemente, sbriciolando l’impasto.

Aggiungete l’uovo e lo zucchero a velo, continuate a mescolare fino a che l’impasto non avrà preso consistenza, poi trasferitelo su un piano e lavorate brevemente per compattare il tutto; formate un panetto e poi avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per almeno 30 minuti.

Successivamente prelevate dal panetto dei pezzetti di circa 25-30 grammi e modellate 20 filoncini, pizzicandoli in due o tre punti, così da dare al dito una forma ossuta.

Dividete un uovo e spennellate con l’albume (conservate il tuorlo) una delle due parti della mandorla, ora applicatela sul filoncino, pressando un po’, in modo da imitare un’unghia umana; con una lama fate delle strisce, per dare l’idea delle piegature delle dita e rifinite il bordo opposto all’unghia, così che assomigli a un dito mozzato.

Ripetete il procedimento su tutti i filoncini, poi disponeteli su un vassoio rivestito con carta forno; spennellate le dita con il tuorlo d’uovo che avete tenuto da parte. Per l’effetto del sangue, potete spennellare la parte mozzata con un po’ di confettura di lamponi.

Lasciate riposare i dolcetti in frigo per 30 minuti circa, poi cuoceteli in forno statico, che avrete preriscaldato, a 180°, per circa 20-30 minuti.

Terminata la cottura, le vostre dita di strega sono pronte per essere gustate.

Benedetta Giovannetti

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