Cristallo di Rocca: caratteristiche ed usi

La pietra cristallo è chiamata così per il suo aspetto simile al ghiaccio e per la sua trasparenza, se posta sopra i legni resinosi secchi o su altra materia combustibile e facilmente infiammabile dapprima invia un tenue raggio sulla materia che si trova là vicino poi suscita anche del fumo e infine una grande fiammata. Da qui il nome fuoco sacro che le avevano dato i Greci, tuttavia si narra anche che togliendola dalla materia accesa la pietra sia fredda come prima.

E’ legata al settimo chakra, quello della corona e della purificazione suprema, il centro dell’energia più sottile.

E’ chiamato anche quarzo ialino, e secondo le credenze popolari era in grado di abbassare la temperatura corporea, se posizionati due esemplari sulle piante dei piedi, questo perché in passato era considerato acqua solidificata.

Malgrado il suo colore trasparente il cristallo di rocca è prevalentemente una pietra lavica ma si trova anche in giacimenti secondari.

E’ considerato uno dei minerali magici per eccellenza, è dotato di virtù ipnotiche e divinatorie specie nella sua formazione sferica, mandando la persona che lo fissa in trance e permettendo così di viaggiare tra le varie epoche.

In cristalloterapia amplifica qualsiasi tipo di energia, purificando l’aira sbloccando i chakra e amplificando l’energia degli altri cristalli.

Aumenta le energie extrasensoriali e pare sia in grado di portare un certo equilibrio anche a livello circolatorio. Allevia il mal di testa e lenisce i dolori che riguardano i denti.

A livello psichico porta equilibrio e spinge il nostro lato più curioso a indagare meglio su noi stessi.

Benedetta Giovannetti

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