Consumi, quando lo shopping è nel negozio

Retail fisico nel 2022, per un italiano su due l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico è insostituibile. Il 63% ricerca nell’esperienza di shopping spazi sicuri, per controllare il rischio di contagio, ma anche ambienti e spazi più accoglienti (39%) e il personale in grado di accompagnare e guidare l’esperienza di acquisto (34%)

Acquistare nel negozio fisico è la modalità preferita dagli italiani. Nonostante la pandemia abbia cambiato il modo di comprare soltanto in un primo momento, ora le persone vogliono tornare alla normalità. A delineare la situazione è Nomisma, in collaborazione con Assofranchising, che ha analizzato la propensione allo shopping e agli acquisti degli italiani per il Natale 2021. «Più della metà degli italiani la spesa nel 2021 è rimasta in linea con quanto destinato nel 2020, solo il 15% ha speso di più rispetto allo scorso anno, contro un 20% che ha speso di meno. Tra i regali preferiti troviamo abbigliamento (40% ha optato per questa categoria), accessori moda (36%), libri (34%), cibi e prodotti tipici (32%), ceste natalizie (30%), prodotti per la cura della persona (30%) e bottiglie di vino o liquori (28%). Nell’anno appena terminato, gli italiani hanno speso in media 93 euro per i familiari più stretti, 21 euro per gli amici e 6 euro per i colleghi. Quali sono stati i canali di vendita preferiti per i regali di Natale? In via non esclusiva, 5 italiani su 10 hanno acquistato on-line su piattaforme generaliste con l’obiettivo di risparmiare tempo e denaro. Il 47% ha acquistato i regali di Natale nei centri commerciali, mentre 3 italiani su 10 hanno preferito i piccoli negozi in centro città. C’è anche chi ha deciso di non comprare regali: 1 su 10 ha optato per questa scelta. Tra questi, coloro che preferiscono risparmiare e i “Grinch” che vogliono mitigare il lato consumistico delle festività».

La crisi pandemica ha fatto provare a molti italiani i benefici degli acquisti online, evidenziando alcuni ambiti meno positivi: distacco, scarso coinvolgimento, difficoltà nello stabilire una relazione con il venditore e la marca. Il punto di vendita fisico rimane un elemento importante dell’esperienza di acquisto, confermando l’opportunità strategica per efficaci interazioni in logica multicanale. È una caratteristica degli italiani essere conservatori ed è anche un’esigenza quando si acquistano capi di abbigliamento, perché in un negozio è possibile indossare per capire se è l’oggetto adeguato da acquistare. Non c’è dubbio che lo shopping resta un grande svago a cui nessuno vuole rinunciare. La pandemia ha costretto molti italiani a scegliere diversamente.   

«Sebbene gli italiani siano connessi per oltre 6 ore al giorno ad internet e quasi 33 milioni di italiani acquistino online, l’analisi che emerge dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle sottolinea come per 1 italiano su 2 l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico nel 2022 sarà insostituibile, in particolare per la fascia d’età 45-65 anni. Uno sguardo al 2022 ci dice come il 63% ricercherà nell’esperienza di shopping spazi sicuri, per controllare il rischio di contagio; l’attenzione alle misure di igiene e sicurezza è aumentata costantemente dall’inizio della pandemia, attestandosi come uno standard necessario. I consumatori sono rassicurati dalla presenza di dispositivi igienizzanti e dagli accessi limitati negli ambienti di più piccole dimensioni. Al futuro si guarda strizzando l’occhio anche ad ambienti e spazi più accoglienti (39%). Da non sottovalutare l’approccio Human2Human (H2H): il 34% degli italiani desidera la presenza di personale in grado di accompagnare e guidare l’esperienza di acquisto. Sono questi i fattori chiave che permetteranno ai brand, ai retail e alle catene, di continuare a coinvolgere i consumatori nel post-pandemia».

Francesco Fravolini

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