Come detto nel precedente articolo, in Italia sono segnalate diverse specie rare di Luì, tutte inserite del genere Phylloscopus.
Quello più complicato è il Luì bianco orientale (P. orientalis), specie quasi impossibile da distinguere dal Luì bianco nostrano, se non per il verso e piccoli caratteri come ala leggermente più lunga e becco più sottile.
Il Luì scuro (P. fuscatus) è invece un uccello dalla colorazione appunto più scura, quindi più distinguibile dai precedenti. Ci sono diverse segnalazioni negli ultimi anni in Italia per questa specie dell’Asia orientale, probabilmente regolare.
Simile per colorazione è il Luì di Radde (P. schwarzi) che si distingue dal precedente per struttura leggermente più robusta e becco corto. C’è qualche segnalazione in meno per questa specie, anch’esa originaria dell’Asia orientale.
Viene dalla stessa zona, ma è molto più semplice da riconoscere, il Luì di Pallas (P. proregulus), dalla vivace colorazione simile al Luì forestiero, ma dalla tipica stria gialla sul capo, che lo rendono più simile al Regolo. Le segnalazioni sono sempre più numerose negli ultimi anni.
Sono diverse anche le osservazioni del Luì di Hume (P. humei), ancor più simile al forestiero ma senza la stria sul capo e senza la seconda barra alare bianca. A differenza di questi inoltre è specie da considerare svernante, probabilmente irregolare.
Più robusto e simile per struttura a un canapino è invece il Luì boreale (P. borealis), le cui segnalazioni sono tre, nonostante sia quello più vicino, nidificando anche in Scandinavia e Russia europea.
Quasi indistinguibile è il Luì verdastro (P. trochiloides), da cui il boreale è stato recentemente separato. Di lui esistono un paio di segnalazioni recente, nel 2015 e 2020.
Una specie nuova per l’Italia è il Luì iberico (P. ibericus), a sua volta recentemente separata dal Luì piccolo. Tipica della penisola iberica, si distingue prevalentemente dalle vocalizzazioni, anche se generalmente presente più tinte gialle del piumaggio rispetto al piccolo: esistono una decina di segnalazioni recenti, ma probabilmente la sua presenza, anche in passato, è meno rara per la difficile distinzione tra le due specie.
Per approfondire:
Daniele Capello