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Natura&Animali

Alla scoperta delle specie più comuni di Luì in Italia

Il grande gruppo dei Luì, appartenenti al genere Phylloscopus, comprende numerose specie osservabili in Italia. Esistono cinque specie più comuni e regolari, mentre altre otto sono accidentali. Sono tutti Silvidi dal piumaggio con vari toni del verde, dalle piccole dimensioni e molto vivaci.

L’unica specie regolare presente in inverno è il Luì piccolo (P. collybita). In alcuni anni può essere molto diffuso con tanti individui in un singolo posto. È facilmente riconoscibile soprattutto dal canto che gli vale il suo nome inglese (chiffchaff). Ha toni verdi-grigi con sopracciglio chiaro ma non netto: la sottospecie più diffusa ha tinte gialle nel piumaggio, che invece sono assenti nella più rara sottospecie tristis (Luì piccolo siberiano) che ha tonalità più grigiastre e fredde e anche un richiamo tipico. Nidifica un tutta la penisola e in Sicilia, ma in maniera frammentaria.

È invece una specie migratrice il Luì grosso (P. trochilus), molto simile al precedente, ma con sottili differenze a livello di piumaggio (toni più brillanti e lievemente tendenti al giallo su petto, dorso e sopracciglio) e del colore delle zampe (carnicine e non scure). È comunque facile confondersi tranne che con i versi e soprattutto il canto che è molto differente. Sporadiche segnalazioni di nidificazione non sono mai state accertate.

Altro migratore è il Luì forestiero (P. inornatus), raro in tutta Italia, tranne che nelle piccole isole del canale di Sicilia, dove soprattutto in autunno se ne incontrano anche decine di individui. Specie siberiana, possiede un sopracciglio evidente e soprattutto due barrette alari tipiche.

Sono nidificanti in Italia le ultime due specie, entrambe migratrici transhariane. Il Luì bianco (P. bonelli) nidifica nei boschi alpini e appenninici, escluso il sud. Ha dorso e capo grigio chiaro, parti inferiori bianche, mentre i toni gialli e verdi sono presenti su ali, coda e groppone.

Infine il Luì verde (P. sibilatrix) è nidificante negli stessi territori ma anche nell’appennino meridionale, anche se meno diffuso. Possiede un piumaggio decisamente più brillante, con toni verdi accesi sul dorso e capo, con presenza diffusa di giallo sul sopracciglio, guance e gola, ben contrastanti col bianco candido della parti inferiori.

Daniele Capello

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