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Arte & Cultura

Alessandra Celentano: quando la danza si fa severa

Anche quest’anno la Celentano è tra le personalità più popolari della Tv, grazie ad Amici 

Quarant’anni fa iniziava la “vera” carriera artistica di Alessandra Celentano, la severissima maestra di danza ad “Amici” capace di far piangere più di una concorrente e di attirarsi le critiche di buona parte del pubblico che assiste alla storica trasmissione condotta da Maria De Filippi. A dire il vero, in questi ultimi due anni, Alessandra sembrerebbe essere meno spigolosa del passato, meno predisposta ad entrare a gamba tesa su ogni piccola sbavatura coreutica delle ballerine di  “Amici”. Ma la severità è comunque rimasta intatta: le hanno attribuito gli appellativi delle principali “cattive” delle  storie per bambini: “Crudelia De Mon”, “La strega di Biancaneve” e “Signorina Rottermeier”; lei, di fronte a tali appellativi, fa spallucce e si diverte. Anche quando, per metterla in difficoltà (ovviamente senza esito) le si ricorda di quel video, che si può vedere su Youtube, in cui a 15 anni appariva in una trasmissione di una TV commerciale, esibendosi già con grande grazia, ma con una dentatura inguardabile: “cosa ci potevo fare? Avevo appena subito un invasivo intervento chirurgico per mettermi a posto i canini, avevo l’apparecchio odontoiatrico … l’importante è che le cure di allora abbiano avuto un esito positivo”. E se la ride, verso chi le ha rivolto quella indiscreta domanda, durante una recente intervista rilasciata in occasione della promozione del libro che la Celentano ha fatto uscire nel 2024, dal titolo “Chiamatemi Maestra”

Alessandra Celentano nasce a Milano il 17 novembre 1966, suo padre (mancato nel 2009) era fratello maggiore del molleggiato per eccellenza  Adriano, mentre la madre è mancata recentemente, dopo circa dieci anni di non autonomia a causa del morbo di Alzheimer. Proprio per accudirla, Alessandra (con la sorella) ha sacrificato l’impegno verso l’insegnamento della danza, senza avere però alcun rimpianto, anzi, soltanto orgoglio. 

A 13 anni lascia la famiglia per andare ad imparare danza in Ungheria, per perfezionarsi all’Opera di Stato di Budapest. Laggiù allora si respirava ancora la forte influenza del regime sovietico e la vita, fuori e dentro il teatro, era caratterizzata dall’ordine e dalla disciplina. “Alle 7.30 del mattino eravamo già al lavoro in sala e alla sera, quando finivamo, eravamo esauste”

Alessandra però non si lamentava, aveva fatto una scelta e voleva essere coerente nel portala avanti senza frignare, “ai miei genitori dicevo che andava tutto bene, per non farli preoccupare, io intanto prendevo le energie dalla passione per la danza e dalle belle amicizie di quell’ambiente”

Tornata in Italia iniziano le prime audizioni, le prime selezioni: lei però è “troppo alta”, 1 metro e 77, per gli spettacoli cercavano ballerine di 1 metro e 60. Non un centimetro di più. 

Darsi per vinta? Macchè !! Mai e poi mai. Così, grazie anche ad una famiglia sempre dalla sua parte e con la consapevolezza delle sue grandi doti, inizia a calcare le scene più prestigiose, alla faccia dell’altezza. 

Proprio a metà degli anni ottanta, ovvero quarant’anni fa, entra  a far parte dell’ “Arterballetto” di Reggio Emilia, una delle più prestigiose compagnie di danza a livello internazionale. Interpreta ruoli da prima ballerina, danza accanto a mostri sacri come Elisabetta Terabust, Alessandra Ferri, Julio Bocca e Monique Loudières. E’ protagonista di straordinarie tournée nei più prestigiosi teatri di Europa, Stati Uniti, Canada, America Latina e Nordafrica.  

A trent’anni inizia ad insegnare, diventa Maìtre de ballet nei maggiori teatri italiani, tra cui la Scala, il teatro dell’Opera a Roma e il Comunale di Firenze. 

Una carriera vertiginosa, da ballerina e da insegnate, che arriva ad “Amici” vent’anni fa, quando diede subito dimostrazione della propria severità e pignoleria. “Sono obbligata ad essere pignola e severa – confiderà con fermezza in una trasmissione Tv di circa un anno fa – la danza è estrema armonia ed estremo equilibrio, non si deve mai avere un apprroccio superficiale”

D’altrone Alessandra da ballerina ha collaborato con Carla Fracci, Roberto Bolle, Luciana Savignano, Isabelle Guèrin, Oriella Dortella, solo per fare alcuni (prestigiosi) nomi, ed è insegnate, coreografa e rèpètiteur. La sua esperienza e la sua visione della danza non ammettono giudizi consolatori delle prestazioni coreutiche, lei si sente il dovere di essere chiara nelle critiche, “se avessi un approccio magnanimo o consolatorio, farei un danno ai giovani e alle giovani ballerine che devono crescere”. Come darle torto. 

Quando in una trasmissione Rai le chiesero che voto si sarebbe data come ballerina, lei ci pensò qualche secondo e rispose, “otto…nove”.

Probabilmente ad “Amici” c’è una sorta di teatrino in cui ognuno ha il proprio personaggio da interpretare: la Celentano fa la “vipera”, la Cuccarini l’ “accomodante”, Anna Pettinelli la “contestarice”, ma senz’altro, dietro alle dinamiche delle strategie della comunicazione televisiva, la severità della Celentano è una risorsa genuina e irrinunciabile.  

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