Image default
Arte & Cultura

Adolfo Durante, l’elegante erede di Mina

Adolfo Durante, nella trasmissione di Amadeus, “Like a Star”, ha interpretato magistralmente un brano della “Tigre di Cremona”.   

Quando nei giorni scorsi, nella trasmissione “Like a Star”, si è presentato per la prima volta davanti al grande pubblico, “imitando” Mina con la canzone “Insieme”; non è esagerata la convinzione di chi abbia pensato che quel barbuto signore col microfono in mano facesse solo finta di cantare e che l’esibizione fosse in playback, con la voce registrata originale di Mina. 

Invece l’esibizione era rigorosamente dal vivo e a cantare era davvero lui, Adolfo Durante, artista che in questo mese di maggio “sfornerà” il suo settimo album, che avrà il titolo di “Suprema-Ultimo atto”, un lavoro con nove tracce che riassumeranno in versione acustica le più iconiche canzoni interpretate dalla “Tigre di Cremona”, tra gli anni settanta, ottanta, sforando anche nei ’90.

Dire che Durante “imita” Mina non solo è riduttivo nei confronti di questo artista, ma sarebbe addirittura ingeneroso, perchè l’intensità che spinge le sue corde vocali fino a quel settimo cielo, che solo Mina riesce a raggiungere, è qualcosa di naturale e, al tempo stesso, di studiato, sperimentato e ricercato. 

Ma Adolfo Durante non è solo Mina, anzi: nasce a Salerno 58 anni fa, quando lui ha nove mesi la sua famiglia si trasferisce in provincia di Modena, perchè il padre, che svolgeva la professione di Maestro d’arte di ceramica, trovò occasioni lavorative tra Mirandola, Maranello e Carpi. 

Adolfo è ancora un bambino quanto in TV, ancora in bianco e nero, venivano trasmesse le prime trasmissioni di successo del sabato sera, con musiche e balletti; e questa giovane entità umana, appena partiva un brano, si metteva a ballare davanti al piccolo schermo. Da ragazzino entra in una scuola di danza, che frequenterà fino ai sedici anni. Poi arriva la grande passione per la canzone, inizialmente si cimenta prestando la voce nei provini dei cantautori che sperimentavano negli studi di registrazione. Siamo alla fine degli anni ottanta e Adolfo si cimenta come cantante in alcuni gruppi musicali giovanili, fino ad arrivare ai “Mister No”, con cui realizza il primo disco. Il loro è un genere rock, lui, con quella voce da contralto (contraltista), creava una suggestiva e seducente dicotomia tra il duro genere  musicale e quella particolare sonorità di cristallo, della voce. 

Se la passione per la canzone e il ballo l’aveva vista sbocciare davanti ai varietà del sabato sera, la capacità di rendere duttile la sua voce partì da un’intuizione che gli arrivò guardando il classico show del dì di festa, “Domenica In”: c’era ospite Loretta Goggi, che spiegava quali fossero le sue tecniche per imitare le voci delle più grandi cantanti italiane, in primis Mina e Patty Pravo. Adolfo davanti alla TV ascolta e impara, capisce quanto le sue corde vocali gli possano consentire di “giocare” con la voce e tutto ciò è propedeutico  nel creare quel prodotto artistico di cover di Mina che sta per diventare patrimonio del nostro tempo. 

Nel 1997 Durante decide di smettere di cantare: la musica lo ha reso stanco e la demotivazione ha superato la forza della passione. Ma, si sa, chi ha l’arte nel cuore non può vivere senza, così, dopo ben quindici anni di pausa, ecco che nel 2012 Adolfo decide di tornare a cantare e ad esibirsi, incidendo l’album, autoprodotto, “Stanza 219 (e altre storie)”, un tributo a Luigi Tenco, infatti il numero 219 era proprio quello della camera dove, durante il Festival di Sanremo del 1967, fu trovato morto il cantautore di Cassine. 

Questo disco viene notato da Alberto Salerno (marito di Mara Maionchi), che lo mette nelle condizioni di realizzare il primo album di inediti, dal titolo “Libertà”, che esce nel 2014, con le tracce realizzate da Sandra Von Borries (autrice dei testi) e Enrico Andreini (musiche). Con il brano che dà il titolo alla raccolta, Durante vince la sezione emergenti al festival “Voci per la Libertà” di Amnesty International.

Lui tiene a sottolineare di non essere un cantautore, “sono felicemente interprete”, ama ricordare, anche se nelle canzoni scritte per lui, Adolfo porge sempre la propria collaborazione, permettendo che le stesse siano adatte alla sua voce. 

E’ cresciuto musicalmente ascoltando la cantante Alice (Carla Bissi),  Michael Jackson, Prince, Whitney Houston e  i Manhattan Transfer; ha dimostrato di essere anche un interprete d’impegno, grazie ai brani “Stella”, sui drammi delle migrazioni umane e “E’ questa la notte”, sulle spose bambine.  Ora, oltre all’attività artistica, è insegnante di musica e matematica, in una scuola primaria del mantovano. E sì, perchè l’ultima tappa della sua straordinaria vita è proprio la provincia di Mantova, terra di arte, cultura e buona cucina, dove la vivace propensione al mettersi sempre in gioco, che troviamo a queste altitudini, è una sorta di habitat naturale per Adolfo Durante.           

Altri articoli