Dal 7 al 13 maggio Kang Daniel è tornato in Europa, portando le sue travolgenti performance e il suo magnetismo scenico sui palchi di Londra, Parigi, Amburgo e Varsavia con l’”ACT Tour in Europe”.
Sono andata personalmente a vederlo all’Islington Assembly Hall di Londra e ancora una volta ho avuto modo di Sono andata personalmente a vederlo all’Islington Assembly Hall di Londra e ancora una volta ho avuto modo di constatare quanto sia forte e unico il legame tra questo talentuoso artista e il suo fandom: oltre a me e ad altre due italiane, c’erano centinaia di altre fan, alcune arrivate da Canada, Svezia, Scozia, Polonia, Corea del Sud, Tailandia, Laos, Hong Kong e Taiwan.
Qualcuno ha iniziato a mettersi in fila dalle 7 del mattino per assicurarsi una posizione il più vicina possibile al palco e Daniel ha regalato a tutti un’esperienza memorabile che ha ampiamente ripagato ogni sacrificio e ogni secondo di attesa.
Lo spettacolo è iniziato con un breve filmato introduttivo, al termine del quale sono apparsi quattro ballerini che hanno iniziato a scaldare il pubblico prima dell’uscita di Daniel, il quale, fasciato in un completo nero e scintillante, è stato travolto dalle urla euforiche del pubblico mentre si esibiva sulle potenti note di “Losing Myself”, seguita a ruota dalla trascinante “Outerspace”.
Al termine dei primi due brani, Daniel non ha perso altro tempo e ha subito cercato l’interazione con i fan, esprimendo apertamente un grande entusiasmo per il suo ritorno sul suolo Londinese.
Si è espresso in inglese con naturalezza e semplicità, ringraziando tutti per essere lì a vederlo e sostenerlo. Il suo modo di interagire con gli altri è ciò che rende ancora più affascinante questo artista: si ha l’impressione di chiacchierare e scherzare con un vecchio amico e contemporaneamente si è consapevoli di avere di fronte un professionista, che pur nella sua umiltà dimostra di avere un grande talento e non smette di sorprendere.
Daniel ha continuato ad alternare esibizioni e divertenti interazioni con i fan, che hanno ballato, urlato e si sono divertiti a stuzzicarlo con battute e commenti che lo hanno fatto sorridere e arrossire più volte.
L’energia sprigionata dall’artista durante “Runaway” e “Get Loose” ha poi toccato l’apice con la sensuale e ammaliante coreografia di “Touchin’”.
Il primo atto si è concluso con la dolce “Color”.
Un secondo filmato ha raccontato in modo toccante il suo percorso artistico: dalle gioie del debutto e del successo alla solitudine e alla tristezza del periodo più buio, in cui tutto ciò che aveva costruito con tanto duro lavoro, sacrifici e fatica è stato spazzato via.
Il secondo atto è quindi iniziato con “Paranoia”, un brano molto potente e con una coreografia piena di simbolismi che mettono in scena la lotta solitaria e tormentata che l’artista ha dovuto affrontare per sconfiggere i demoni interiori e superare paure, depressione, ansie e difficoltà derivate dal primo, lungo periodo buio che ha messo in crisi la sua carriera. Naturalmente, questa fase è anche coincisa con un cambio d’abito: l’artista ha infatti indossato un completo in giacca e gìcravatta, con pantaloni di pelle.
La storia di lotta, morte e rinascita è proseguita con “Wasteland”, brano totalmente in lingua inglese, e l’ancor più energica “SOS”. L’atmosfera cupa e carica di elettricità è stata poi smorzata da un’ulteriore interazione con i fan.
È arrivato quindi il momento di “Mess”, il brano che l’artista ha rilasciato il 9 aprile in formato digitale e pensato appositamente come regalo per i fan in occasione del tour europeo, anche se prima di adesso era già stato eseguito in anteprima soltanto a Taiwan.
Questo secondo atto si è concluso con “Antidote” e “Parade”.
Un terzo filmato ha mostrato la fase di transizione intercorsa tra la rinascita e la successiva crescita artistica di Daniel. Il terzo set si è aperto quindi con un simpatico siparietto, che ha messo in scena una vera e propria rinascita alla “Frankenstein Junior”, che ha fatto da intro per “Electrick Shock”, un brano coinvolgente, con una melodia che scuote e ricarica di positività. Per questo atto Daniel è passato a un look decisamente più colorato, comodo e casual, indossando un paio di jeans con un cappellino agganciato alla cinta, una t-shirt bianca e una camicia a quadri.
Dopo aver dato tutto se stesso con coreografie energiche, ammalianti e ipnotiche, questa volta l’artista ha lasciato che fossero le sue qualità canore a spiccare maggiormente, con “Ghost”, “Come Back to Me” (brano che nell’album canta insieme a CHUNG HA, ma che per il concerto è stato riarrangiato per poter essere eseguito da solista).
Le interazioni con i fan si sono fatte sempre più divertenti, prima di arrivare a una nuova ondata di gioia con “Jealous”, “Supernova” e la versione coreana di “RE8EL”.
Per avere il tempo di reidratarsi e riprendere fiato, Daniel ne ha approfittato presentare i quattro back dancers che si sono esibiti con lui, svelando di non avere nemmeno avuto il tempo di imparare correttamente i loro nomi perché hanno potuto prepararsi e imparare le coreografie insieme in sole due settimane: l’egregio risultato che sono riusciti a portare sulla scena dimostra la grande professionalità e l’enorme talento non soltanto di Daniel ma anche dei collaboratori di cui si circonda.
Il terzo atto si è concluso con “Flash” e “Nirvana”, ma ovviamente una serata così incredibile non poteva finire senza un Encore. Noi lo abbiamo chiamato a gran voce. I fan hanno iniziato persino a battere i piedi per fare più rumore.
Daniel non ha deluso ed è tornato sul palco con indosso la maglietta del tour e ha cantato “Betcho Love”, “9 Lives” e “The Story”.
In occasione del tour, l’artista ha avuto l’opportunità di rilasciare anche un’intervista esclusiva a AllKpop, rivelando diverse cose interessanti sul modo in cui crea la sua musica.
Daniel ha raccontato: “fin dal mio debutto da solista, ho sempre partecipato alla scrittura dei testi e cose del genere. Che si tratti di un album o di una canzone, ho sempre partecipato a tutto. Ma ogni volta che lo faccio, ho sempre una grande voglia di migliorare. Quando ci lavori, non lo sai, ma una volta che l’album o la canzone escono, piuttosto che usare vari espedienti musicali e tecnici, penso di tendere a pensare di più a cosa sarebbe successo se avessi usato un’espressione più sottile, o se avessi usato di più questa parola, o se ne avessi tolte un po’.”
Rispondendo a una domanda sul successo e sul suo percorso nell’industria musicale ha detto: “Penso che il più grande successo sia essere cresciuto musicalmente a modo mio. A essere sincero, sono orgoglioso di questo traguardo, che i soldi non possono comprare. Non riesco a credere che siano già passati sei anni dal mio debutto, ma comunque, penso che grazie ai FLOWD, che sono sempre stati così gentili con me, credo di divertirmi di più a fare musica e a mostrarvi di più di quello che voglio mostrarvi.”
Sul significato del titolo del tour “ACT” ha spiegato: “Voglio aprire un altro sipario e iniziare un altro palcoscenico come artista. Quindi, questo è il nome dell’album e del tour. Quando guarderete il concerto, penso che vi piacerà di più se noterete che ho intenzionalmente diretto il palco come un’opera teatrale in un atto, due atti, tre atti.”
L’impatto di Kang Daniel nell’industria musicale è indubbiamente eccezionale, specie se si considera che ha preferito debuttare con una sua piccola agenzia e adesso sta proseguendo con un’etichetta indipendente, preferendo rimanere libero e fedele a se stesso e alle sue espressioni artistiche piuttosto che assecondare grandi major con le quali riesce a competere.
L’augurio è che un artista così genuino, autentico e talentuoso riesca a crescere sempre di più e a farsi conoscere nel resto del mondo, come merita davvero.
Yami